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domenica 10 maggio 2015

LATTERIA SOCIALE VALTELLINA: BILANCIO DA RECORD E VENDITE IN AUMENTO

Un fatturato che per la prima volta ha superato i 30 milioni di euro, 34 milioni di litri di latte lavorato, il primo posto nella produzione di Valtellina Casera e di Bitto, 104 dipendenti, di cui 90 a tempo indeterminato, 112 aziende agricole conferent. Il freddo linguaggio dei numeri, risultato del lavoro svolto dalla Latteria Sociale Valtellina nell’anno appena trascorso, riscalda il cuore degli allevatori, infonde loro la speranza di crescere e di prosperare.
Mentre sui tavoli nazionali si discute di un prezzo del latte che continua a calare, nubi fitte si addensano su un settore atteso dai contraccolpi della fine del regime delle quote latte che pone molti, troppi interrogativi. Al chiuso delle nostre montagne, dove fare agricoltura e allevamento è più difficile e più costoso, alle prese con costi di gestione che aumentano, gli allevatori sanno di essere protetti da un sistema cooperativistico in salute, che meglio di altri ha retto la crisi, e di poter contare sull’eccellenza di formaggi quali il Valtellina Casera e il Bitto, apprezzati dai consumatori, che assicurano un’equa remunerazione del latte.
«Il nostro obiettivo è quello di crescere e di allargare il mercato per continuare ad assicurare la giusta remunerazione del latte ai nostri allevatori, che permetta alle aziende di fronteggiare un contesto sempre più difficile - spiega il presidente Armando Acquistapace -. Fare sempre meglio, proseguendo sulla strada intrapresa quasi trent’anni fa, per accogliere nuovi conferenti, chi è in difficoltà perché vende il latte ad aziende di fuori provincia e vorrebbe lavorare con noi. Questo è la spirito che anima il sistema cooperativistico, ciò che ci distingue dalle aziende che perseguono il solo fine di lucro. È ciò che vogliamo più di tutto: essere sempre più forti per assicurare un futuro al settore zootecnico provinciale e per aiutare altri allevatori».
Qualcosa di più di un concetto astratto, una progettualità già messa in pratica nel 2011 che ha accompagnato l’operazione di integrazione di Colavev Valtellina che, senza l’intervento della Latteria Sociale Valtellina, avrebbe continuato a beneficiare di una remunerazione della materia prima non all’altezza dei bisogni del nostro sistema di aziende agricole. «Impensabile continuare l’attività per un’azienda di montagna che sopporta costi di gestione molto più alti rispetto alla pianura, quando il latte è pagato così poco - aggiunge il presidente Acquistapace -.
I conferenti di Colavev ce lo hanno detto: senza il nostro intervento molte aziende avrebbero chiuso». Dopo un aumento costante, una media del 5% annuo a partire dal 2005, nel 2013, con l’integrazione di Colavev, il latte conferito è aumentato del 66%, passando da quasi 20 milioni di litri a oltre 32. Negli ultimi dieci anni la Latteria Sociale Valtellina, grazie a dati di bilancio in continua crescita, a una gestione aziendale oculata, a una strategia improntata sull’efficacia e sull’efficienza, ha pagato il latte il 26,5% in più rispetto al prezzo medio regionale. Qualcosa come 17,5 milioni di euro in più assicurati agli allevatori locali rispetto ai colleghi della pianura: è facile sentirsi al riparo. La provincia di Sondrio può essere considerata un’isola felice, lo sono la Latteria Sociale Valtellina e il sistema cooperativistico, del quale è il principale interprete.
Il 2014 si è chiuso con un fatturato di oltre 30 milioni di euro, il 5% in più rispetto all’anno precedente, soprattutto dopo aver portato a compimento il progetto di aggregazione con la cooperativa di Postalesio avviato nel 2011. La Latteria Sociale Valtellina ha 104 dipendenti, di cui 90 a tempo indeterminato. L’anno scorso ha raccolto oltre 34 milioni di litri di latte (circa il 70% di quello di Valtellina e Valchiavenna) da 112 aziende agricole su un territorio che copre l’intera provincia di Sondrio, dalla Valchiavenna all’Alta Valle, le zone limitrofe delle province di Lecco e Como e i comuni di Carlazzo e Porlezza.

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